Anche quest’anno la nostra Ambasciata, insieme al Pontificio Istituto Eccelsiastico Ungherese e alla Comunità Ungherese in Italia, ha celebrato la tradizionale Santa Messa in memoria del Venerabile Cardinale József Mindszenty, Arcivescovo di Esztergom, primate d’Ungheria. La Messa commemorativa si è tenuta il 6 maggio, giorno della sua scomparsa nella Basilica di Santo Stefano Rotondo, chiesa titolare del cardinale a Roma, ed è stata presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, alla presenza del corpo diplomatico e dei membri della comunità ungherese a Roma.

 

 

Dopo il discorso di benvenuto del padre Norbert Németh, rettore del Pontificio Istituto Ecclesiastico Ungherese il Cardinale Semeraro, nella sua omelia commovente, ha ricordato il decreto di Papa Francesco pubblicato nel 2019, in cui riconoscendo le virtù eroiche di Mindszenty gli ha insignito il titolo di Venerabile. “Vorrei essere un buon pastore, pronto a dare la vita per il mio gregge”, ha detto Semeraro citando l’incipit del decreto, che il cardinale primate ha pronunciato in occasione del suo insediamento come arcivescovo di Esztergom. "Infatti, nei tragici eventi che hanno segnato la sua vita e quella del popolo ungherese, ha esercitato il suo mandato con straordinaria coerenza e incrollabile fermezza, rispondendo alla violenza con amore evangelico e dolcezza". - Semeraro ha continuato aggiungendo che la fermezza di Mindszenty era il risultato di una fede che lo ha guidato per tutta la vita e per la quale era pronto a sacrificare la sua vita.

 

S. Em. Card. Marcello Semeraro

Il Card. Semeraro ha sottolineato che Mindszenty non è stato solo un uomo di fede, ma anche un uomo di speranza, speranza che è rimasta “inscalfibile” anche durante il prigione e nella sofferenza. “Oltre le oscurità del momento presente, insomma, egli vedeva e indicava agli altri un mondo diverso. In tempi di fragilità, come quelli che stiamo vivendo nel nostro tempo, abbiamo davvero bisogno di esempi, come questo che ci giunge dal venerabile József Mindszenty” – ha Spiegato il Card. Semeraro.

 

S.Em. Card. Semeraro e don Norbert Németh

Il Prefetto ha anche condiviso con i fedeli una storia personale: “Anche dove abitavo, nel Salento, giunse la notizia di ciò che nell’ottobre 1956 accadeva in Ungheria. Ero ragazzo e non potevo comprendere quegli eventi; non li compresi neppure quando con la mia Mamma mi recai in chiesa per un momento di preghiera cui, all’inizio di novembre di quell’anno, fummo tutti invitati. Ricordo, però, quella sera: pregavo insieme con tutti, insieme con la mia Mamma; pregavamo per i moti d’Ungheria, pregavamo per il cardinale Mindszenty, pregavamo per i vivi e per i defunti... Io ero bambino e non sapevo neppure dove fosse l’Ungheria… Però pregavo e certamente il Signore accoglieva la mia preghiera, per quanto fosse inconsapevole. Oggi, invece, ho pregato diversamente e insieme con voi. Che il Signore glorifichi presto il suo Servo fedele”.

 

S.E. Sig. Eduard Habsburg-Lothringen

Al termine della Santa Messa, i presenti hanno pregato insieme per la beatificazione del Venerabile Cardinale József Mindszenty, dopodiché Eduard Habsburg-Lothringen, ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede ha tenuto un breve discoro nel quale ha ricordato come il Card. Mindszenty sia stato per tutta la vita fermo nella difesa della giustizia, nell’amore per il suo popolo e per la sua Chiesa, per i quali era pronto a sacrificare la sua vita. “Se un milione di ungheresi pregano, non ho paura per il futuro” – ha ricordato le parole del Card. Mindszenty, invitando tutti a custodire la sua memoria e a pregare per la sua beatificazione. L’evento si è concluso con un piccolo ricevimento nel giardino della chiesa.

Il testo integrale dell’omelia del Card. Semeraro è disponibile sul sito del Dicastero.